I volti di Levi
mostra fotografica di
Domenico Notarangelo
Le foto di Domenico Notarangelo, scattate negli anni ’60 nei luoghi della Lucania dove Carlo Levi venne confinato dal fascismo e dove è ambientato il libro Cristo si è fermato a Eboli, raccontano di un mondo ormai lontano e scomparso. Ad esso ritorna la memoria e la riflessione dell’Autore:”Vedevo volti di uomini e di donne, vedevo asini e uomini e donne legati a un unico destino…… le mie foto arrivano a trent’anni dal confino di Carlo Levi, eppure sembrano immagini di una storia eterna, dove le ore trascorrono nella fissità del destino, e datano un’epoca che solo più tardi verrà spazzata via.”
Pugliese di nascita, lucano di adozione, classe 1930, Domenico Notarangelo ha svolto a Matera per oltre mezzo secolo l’attività di giornalista, di dirigente politico e operatore culturale. Per molti anni come corrispondente dell’Unità è stato impegnato in battaglie giornalistiche e politiche per il progresso delle popolazioni meridionali. Coincide con questo periodo la sua scoperta della fotografia da lui utilizzata quasi ogni giorno sulle pagine del quotidiano comunista per documentare e denunziare le condizioni di arretratezza e di miseria della Lucania.
Sin dai primi anni di permanenza in Basilicata fu impegnato a svolgere ruoli importanti nel campo della cinematografia collaborando con numerosi registi, fra cui Luigi zampa, Pier Paolo Pasolini, Francesco Rosi, Liliana Cavani, Lino Miccichè e i fratelli Taviani. Sul set de “Il Vangelo Secondo Matteo” fu chiamato da Pasolini a interpretare la parte del Centurione. Per tutta la lavorazione del film assistette il Maestro anche nella scelta di numerose comparse, fra cui quelle dei sacerdoti e dei farisei. A lui Pasolini permise di scattare sul set numerose fotografie. Collaborò anche con Francesco Rosi nella scenografia di “Cristo si è fermato ad Eboli” a fianco dello scenografo Andrea Crisanti, stringendo un saldo rapporto di amicizia con Gian Maria Volontè.
Nel corso della sua attività politica, come dirigente di primo piano del PCI lucano, per oltre un trentennio ha documentato con la fotografia e con filmati lo svolgimento delle manifestazioni sindacali e politiche. In tempi più recenti si è dedicato allo studio della stampa periodica meridionale pubblicando numerosi volumi sul giornalismo lucano e pugliese. Appassionato di fotografia ha raccolto e documentato per lungo tempo testimonianze di costume e di tradizioni popolari e religiose in Puglia e Basilicata dando anche alle stampe diversi volumi di antropologia.
Come operatore culturale ha promosso mostre e rassegne d’arte, in modo particolare di pittori e scultori lucani e di artisti popolari delle cui opere ha raccolto un vasto bagaglio di fotografie. Ha allestito numerose mostre delle sue fotografie. Il suo archivio è oggi un punto di riferimento importante per quanti, studenti e studiosi, vogliano svolgere ricerche di carattere storico locale.