BloomsDay – giugno 2009

Per un pubblico di appassionati il 16 giugno diventa  un ” Bloomsday” che collega Dublino, Parigi, Zurigo e Trieste:

L’Associazione DayDreaming presenta

BloomsDay

 

 

 

 

dedicate James Joyce

mostra di Guglielmo Manenti


 

 

L’Associazione Culturale Daydreaming Project, presenza attiva nello scenario artistico contemporaneo di Trieste, quest’anno ha deciso di celebrare nella  propria maniera il Bloomsday, giornata simbolo dell’opera Joyciana, proponendo la mostra di Guglielmo Manenti “BloomsDay”, illustrazioni liberamente tratte dall’ ”Ulisse” di James Joyce.

Per un pubblico di appassionati il 16 giugno diventa così un ” Bloomsday” che collega Dublino, Parigi, Zurigo e Trieste.

Prendendo spunto dagli spostamenti effettuati dai personaggi  dell’”Ulisse”, i curatori dell’iniziativa, nelle figure di Nanni Spano, Sergio Pancaldi, Christiana Viola e Cristina Talarico, hanno deciso di creare una mostra che ha più punti espositivi per il centro vecchio di Trieste.

Sede principale ed inaugurale della  mostra è la Galleria MetroKubo.

Lo spettatore seguendo una mappa troverà i diversi capitoli della mostra in più luoghi. Come a seguire i percorsi di Joyce che tra l’altro abitava realmente in questa zona.

L’obiettivo è di creare una collaborazione tra più spazi espositivi e non, nella volontà di portare nuova attenzione alla figura dello scrittore, creando un momento annuale in cui l’arte contemporanea  cerca di indagare uno scrittore che suggerisce molteplici spunti. Si tratta di una proposta culturale che si augura di potere sempre più collaborare con quelle che sono le istituzioni tradizionali cittadine.


Bloomsday

Illustrazioni di Guglielmo Manenti tratte dall’”Ulisse” di James Joyce.

 

E’ noto che l’”Ulisse” di Joyce sia considerato da tanti lettori come “difficile” da seguire. Alcuni riescono ad immergersi fino a perdersi dentro questo testo canonico della letteratura inglese, altri si fermano di fronte a questo testo “labirintico”, credendosi davanti a qualcosa di “oscuro”.

Chi decide di avventurarsi nell’impresa di lettura dell’”Ulisse”, infatti, deve essere cosciente di essere parte attiva di un processo creativo, in quanto è necessario continuamente operare delle scelte e dei salti all’interno del testo. Si tratta di un percorso sempre mobile, in alcune parti addirittura informe: il lettore stenta a costruirsi una visione di insieme. I continui cambi di registro nella scrittura joyciana creano una forma di sfalsamento costante. Lo scrittore modifica la sua voce narrativa a tal punto da prendere in prestito lo stile e le caratteristiche di quello che sta scrivendo. Un esempio per tale procedimento è dato dal capitolo ambientato all’interno della redazione di un giornale. Questo capitolo procede con le caratteristiche dei tagli giornalistici, dei titoli brevi in grassetto, ma anche degli spazi che sono quelli dell’impaginazione di un giornale.

L’”Ulisse” è stato concepito nel 1922. Si tratta del capolavoro di James Joyce e il punto di arrivo della sua sperimentazione linguistica. La trama è ambientata a Dublino e descrive gli eventi di un singolo giorno, il 16 giugno 1904, seguendo il percorso fisico e psicologico dei tre personaggi principali: Leopold Bloom, un uomo comune, sua moglie Molly e l’artista Stephen Dedalus.

L’obiettivo dell’illustratore nella sua indagine artistica sul testo è stato quello di disegnare una mappa degli spostamenti dei personaggi e di rappresentare alcuni dei fatti principali, soffermandosi soprattutto su quelle parti del testo visionarie che “si aprono” al lettore, su quei piccoli mondi fatti da visioni epifaniche proprie della poetica joyciana, cioè quelle manifestazioni del reale che sotto una nuova luce diventano testimonianze di una realtà divina e atemporale. Queste visioni molto spesso sono alternate a momenti di fatti e pensieri bassi, molto terreni e/o carnali.

Emerge inoltre dai disegni della mostra l’alternanza di illustrazione e fumetto che rappresenta un tentativo di rendere stilisticamente i molteplici cambi di registro. La visualizzazione delle atmosfere delle singole scene è un aspetto che Joyce descrive in maniera molto visiva, suggerendo a volte dei colori precisi (aspetto mutuato dagli scrittori simbolisti, che facevano della scrittura una macchina sinestetica)

  

 

Spazi espositivi:

Sede principale ed inaugurale della  mostra è la Galleria MetroKubo.

Lo spettatore seguendo una mappa troverà i diversi capitoli della mostra in più luoghi per il centro vecchio di Trieste. Come a seguire i percorsi di Joyce che tra l’altro abitava realmente in questa zona.

 

 

 

INAUGURAZIONE
MARTEDI’ 16 GIUGNO h 19

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GALLERIA METROKUBO
Via dei Capitelli, 6563b Trieste

sarà presente l’ autore

interventi multimediali a cura del DDproject

interverrà Erik Schneider sul tema “Joyce e i bordelli triestini

 

  

 

 

 

BLOOMSDAY 2009  – 20 settembre 1904

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BLOOMSDAY 2009  – Molly

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BLOOMSDAY 2009  – Intervento di John McCourt all’ Urban Hotel design 

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BLOOMSDAY 2009  – Intervento di Eric Shneider  al MetroKubo

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