METAMORFOSI 27/28 novembre 2015

Associazione Culturale DayDreaming Project
in collaborazione con Knulp Libreria Bar, Spazio Bra 11, Petit Soleil, Teatro Nomade

METAMORFOSI – Di Guglielmo Manenti 
Illustrazioni e tavole
Knulp Libreria Bar. Via Madonna del Mare 7/a. Trieste
Inaugurazione Venerdì 27 Novembre 2015 h 20.00
METAMORFOSIS – Collettiva d’Arte
opere di Sebastiano Andreani, Marcus Gabriel, Guglielmo Manenti, Massimiliano Muner, Ugo Pierri, Giada Sancin, Nanni Spano, Luigi Tolotti

Spazio Bra11. Via Bramante 11. Trieste
Inaugurazione Sabato 28 Novembre 2015 hh 19.00
Letture Kafkiane con Lorenzo Acquaviva hh 20.00

Quest’anno il DD project, in collaborazione con Knulp Libreria Bar, Galleria Bra11 e le compagnie Teatro Nomade e Petit Soleil celebrano la ricorrenza dei 100 anni dalla pubblicazione del racconto più famoso di Franz Kafka” La Metamorfosi” (1915). Il nucleo generatore dell’evento risiede nelle tavole illustrate da Guglielmo Manenti che saranno esposte Al Knulp Libreria Bar e presso la Galleria Bra11. Attorno a questa proposta si svilupperanno però nei due luoghi, tra venerdì 27 e sabato 28 novembre, una serie di ulteriori metamorfosi artistiche che vanno dalla lettura performance-installazione, a esposizioni fotografiche pittoriche e plastiche fino alla presentazione di un videoprogetto, naturalmente il tutto ispirato alle vicende narrate nell’opera di Franz Kafka. Si intende con l’evento celebrare uno dei massimi scrittori del Novecento e tornare a discutere su un racconto che continua a parlare a un pubblico sempre più vasto, descrivendone le angosce contemporanee.
I rapporti tra Kafka e Trieste furono soprattutto di tipo lavorativo, in quanto lo scrittore lavorò per le Assicurazioni Generali a Praga. Infatti, alcune testimonianze sono state documentate nella recente mostra a Trieste “La grande Trieste 1891-1914. Ritratto di una Città”. I legami tra Praga e Trieste per quanto distanti erano tanti, accomunate dal proprio essere parte dell’Impero Austro-Ungarico, per quella cultura mitteleuropea che formò intere generazioni di intellettuali, ma anche per il rapporto di apertura con le comunità cittadine ebraiche.
Gregor Samsa, un commesso viaggiatore, scopre una mattina di essersi risvegliato insetto, con tutte le difficoltà che questa trasformazione comporta. Tutto il seguito del racconto narra dei tentativi compiuti dal giovane Gregor per cercare di regolare per quanto possibile la propria vita a questa nuova particolare condizione nei riguardi della famiglia.
Si ringraziano per la partecipazione e la collaborazione oltre ai sopracitati, Lorenzo Acquaviva e Franco Toro

METAMORFOSI
Illustrazioni.
Di Guglielmo Manenti 
La “favola oscura” che Guglielmo Manenti propone attraverso le sue tavole per la maggior parte in bianco e nero è un invito a spiare da vicino i cambiamenti di Gregor trasgredendo un’intimità, facendoci entrare nelle sue angosce più intime e facendoci superare quella soglia che divide una sfera interna a una esterna in un flusso di immagini che sembra sgorgare direttamente dall’angoscia del personaggio.
L’incipit del romanzo è evidenziato nella mostra attraverso alcune tavole a colori che suggeriscono contrasti cromatici che fanno pensare a un senso di freddezza di una mattinata piovosa di una vita che si ripete meccanicamente ogni giorno, alla quale ci si vorrebbe sottrarre ma alla quale per mancanza di coraggio partecipiamo. Questa volta la malattia e l’orrido che si è impossessato di noi lettori attraverso Gregor ci permetterà di non avere più scuse… e rimarremo a letto.
Le prime angosce del personaggio per il ritardo sul lavoro (lui è un commesso viaggiatore) e per la responsabilità di pagare i debiti accumulati dal padre, questo saper essere in ritardo è diventato un pretesto per Manenti per poter trasformare i tunnel di una metropolitana in un labirinto di immagini oniriche nel quale è facile perdersi.
La fissità del corpo dello scarafaggio diventa un modo per esplorare attraverso insolite inquadrature la stanza, quasi una cella che attraverso la visione dell’artista viene deformata come in certi film espressionisti. In alcune immagini l’artista solleva i tetti di questo appartamento formicaio, fatto di claustrofobici interni borghesi, facendoci percepire tutta la tensione che arriva dalla famiglia Samsa, che da dietro una porta cerca di capire cosa stia succedendo.
Dopo l’inizio a colori fredde, si passa a una serie di lavori a china che ci trasportano in un universo fatto di ombre e di atmosfere sospese di un sogno oscuro, in cui il tempo sembra perdersi e la punta del pennino (come uno spillo di un entomologo) punto per punto indaga personaggi familiari e visioni magiche.
Sono tanti gli spunti che vengono suggeriti nel rapporto di sovrapposizione tra il corpo (dis)umano e quell’armatura teatrale che è l’esoscheletro animalesco che cambia costantemente di grandezza e che diventa organismo mobile cavo, ma anche quei rapporti con la famiglia, quel senso di inadeguatezza reso attraverso le grandezze. Vengono creati intanto anche riferimenti ad altri racconti minori di Kafka come “La Tana”, facendoci percepire una continuità tra tutte le opere dello scrittore.
I riferimenti stilistici sono tanti, ma sicuramente un’attenzione particolare va a quegli illustratori neri quali l’austriaco Kubin oppure l’opera grafica del polacco Bruno Schulz (legato a Kafka da un doppio filo), da Topor a Edward Gorey.
(Ursula Christine Bunger)

METAMORFOSIS
ESPOSIZIONI ED EVENTI 
PER IL CENTENARIO DE “LA METAMORFOSI” DI FRANZ KAFKA
A cura di Sergio Pancaldi
e Guglielmo Manenti

Una produzione Daydreaming Project
Con la collaborazione di Bra11
Knulp
Petit Soleil
Teatro Nomade

Opere di
Sebastiano Andreani 
Marcus Gabriel 
Guglielmo Manenti
Massimiliano Muner
Ugo Pierri
Giada Sancin 
Nanni Spano 
Luigi Tolotti

Letture di Lorenzo Acquaviva con accompagnamento musicale di Franco Toro

Live Presence Alessandro Predonzan (Franz)

Performance Video “Dopo la Metamorfosi” con
Alessandro Predonzan (Gregor)
Aldo Vivoda (il Padre)
Valentina Milan (la Sorella)
Chiara Spizzamiglio (la Domestica)
Ivo Huez (il Signor Procuratore)
Paolo Carnieri e Davide Pilastro (Gli affittuari)
Paola Frausin (la Madre)

Regia Sergio Pancaldi
Riprese e fotografia Nanni Spano
Testi Guglielmo Manenti
Montaggio Fausto Vilevich
Per info e contatti:
3473973370 Sergio Pancaldi staff@ddmagazine.it
www.daydreamingproject.org

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