Quotidiana 02
mostra di Annamaria Castellan e Massimilano Muner
inaugurazione giovedì 26 marzo 2015 ore 19
KNULP
via Madonna del mare 7a
Trieste
ANNAMARIA CASTELLAN
Nasce a Trieste. Fotografa, giornalista pubblicista già collaboratrice dell’Associazione Cultura Viva e membro del direttivo del Circolo Fotografico Fincantieri-Wartsila, fonda nel 2002 l’Associazione Acquamarina della quale è presidente e per la quale promuove e divulga la fotografia, l’arte e la cultura organizzando mostre, incontri, manifestazioni e corsi di fotografia per adulti, giovani e bambini e promuove l’alfabetizzazione all’immagine fotografica attraverso le tecniche sperimentali Off-Camera. Frequenta il locale Istituto d’Arte e il Master in fotografia dell’Istituto Europeo del Design. Nel 1978, a Londra, dove ha modo di conoscere e frequentare il mondo della grafica e della fotografia delle grandi agenzie pubblicitarie, si accosta alla fotografia seguendo le orme del il fotografo tedesco Patrick Trefz. Si specializza nel fotoreportage, passa al ritratto, alla fotografia di paesaggio e natura. Negli ultimi anni si indirizza sia sulla ricerca di un’espressione astratta ed informale e nella ricerca off-camera, si dedica anche al ritratto femminile fine-art. Ha esposto in personali e collettive. Alcune sue immagini e il suo libro fotografico “Cielo” (edizioni Pulcinoelefante) sono conservati a Firenze sia nell’Archivio sia nel Museo della Storia della fotografia Alinari. Sue fotografie appartengono ad alcune collezioni private dal Sud Africa a Berlino, sono state pubblicate su testate nazionali ed internazionali, su antologie e testi letterari, sono inoltre state utilizzate da pubbliche amministrazioni in campagne pubblicitarie diffuse in tutto il mondo. Dal 2004 tiene laboratori di fotografia sperimentale per bambini, ragazzi e adulti tra i quali presso i Ricreatori del Comune di Trieste e presso l’Istituto Tecnico ISIS Solari di Tolmezzo e l’Istituto d’Arte e Liceo Artistico di Cortina d’Ampezzo. Dal 2007 al 2013, e? stata fotografa ufficiale al Laboratorio Internazionale della comunicazione, master dell’Universita? Cattolica di Milano e dell’Universita? di Udine, dove ha tenuto delle botteghe di fotografia sperimentale, creativa e di giornalismo.
La tecnica
L’ossidazione è la prima delle tecniche off-camera ovvero di fotografia senza macchina fotografica, si può considerare come l’analisi degli elementi sostanziali della fotografia. La carta fotografica in bianco e nero si ossida intervenendo con: luce,calore e tempo, fattori fondamentali della fotografia. Il lavoro quindi si basa su concetti di impronta e gesto.
MASSIMILIANO MUNER
Nasce a Trieste. Nel 2011 viene premiato per la particolare tecnica creativa del taglio delle immagini polaroid in una collettiva di oltre 40 fotografi, vince a Milano il primo Festival della Fotografia Istantanea. Nel 2012 fonda l’Associazione Fotografica Officina Istantanea, una realta? che si pone l’obiettivo di promuovere e diffondere la pratica e la cultura della fotografia analogica e istantanea, omaggiando la figura di Edwin Land, inventore della Polaroid. Dallo stesso anno e? tra gli artisti della Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia e della galleria Barbara Frigerio Contemporary Art di Milano. In questi ambienti conosce Maurizio Galimberti che lo aiuta nel proprio percorso formativo. Nel 2013 collabora con il fotografo milanese in un suo workshop a Venezia, nello stesso anno e? ospite di Impossible Project al Photoshow di Milano per esporre la propria particolare tecnica artistica, partecipa quindi al 17° International Art Symposium Medulin.
Suoi lavori sono stati esposti a Trieste, Milano, Roma, Vienna, Berlino e New York, sia in spazi espositivi che in gallerie d’arte, in collettive e personali.
La tecnica
Nella ricerca di un linguaggio espressivo, si impone la necessità di scomporre e ricomporre la realtà secondo la sua personale visione artistica. Nasce così una tecnica che si richiama al taglio sulla materia di Fontana, unita al gusto per la composizione di Hockney e Galimberti. I primi lavori si basano sulla rivisitazione di opere famose fino ad arrivare alla composizione originale. Tagliare il fotogramma permette anche di andare oltre il finito suggerendo nuovi e diversi significati. La sua ricerca si evolve poi nella rivisitazione dell’ambiente urbano, nella dilatazione dello spazio visivo, attraverso la scissione e ricomposizione delle immagini. Lo spazio controllato, racchiuso dal frame, viene superato grazie al taglio e all’utilizzo delle istantanee come frammenti di un mosaico per proporre un messaggio più ampio.
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Massimiliano Muner
www.massimilianomuner.com
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